Perché non servire la pinsa in RSA?
La pinsa è una prelibatezza sempre più apprezzata dagli italiani. A testimoniarlo sono i risultati di una ricerca commissionata da PINSAMI: l’85% dei consumatori la conosce e la porta in tavola circa tre volte al mese e la sceglie due volte al mese quando pranza o cena fuori casa. Questo alimento può anche essere servito all’interno delle RSA, non soltanto a pranzo o a cena, ma anche per una gustosa merenda o in occasione di sfiziosi aperitivi. Croccante esternamente ma dal cuore morbido la pinsa, che è realizzata con tre farine diverse (di frumento, di riso e di soia) è più leggera e digeribile in confronto alla pizza. Rapida da preparare, sotto l’aspetto del gusto è estremamente versatile: infatti, oltre alla versione classica con pomodoro e mozzarella, si possono aggiungere sopra verdure e fonti proteiche (carni, legumi, formaggi eccetera). (foto Ufficio stampa)