Reflusso? A gambe sollevate è più facile scoprirlo

Per migliorare la capacità di diagnosi della malattia da reflusso gastroesofageo basta un semplice accorgimento: sollevare le gambe del paziente durante la manometria esofagea ad alta risoluzione. In questo modo, infatti, si aumenta la pressione endo-addominale, mettendo sotto stress i meccanismi di protezione della barriera antireflusso e svelando la patologia. L’intuzione va attribuita al professor Luigi Bonavina (foto), responsabile dell’Unità di Chirurgia Generale Universitaria e Centro Esofago dell’Irccs Policlinico San Donato di Milano e del dottor Stefano Siboni, chirurgo della medesima unità, che hanno svolto uno studio approfondito sulla prestigiosa rivista scientifica “Clinical Gastroenterology and Hepatology”. “Ogni aumento significativo della pressione endo-addominale dovuto alla gravidanza, all’obesità e ad altre cause (tosse, sforzi fisici, ginnastica addominale, sollevamento pesi, attività sessuale) può promuovere il reflusso gastroesofageo. Da qui l’idea di sollevare le gambe dei nostri pazienti in sede di manometria esofagea per massimizzare l’accuratezza dell’esame diagnostico”, ha spiegato il professor Bonavina. (foto Ufficio stampa)

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