Sindrome di Brugada: uno studio conferma l’efficacia della cura
Si aprono nuovi interessanti scenari per il trattamento della sindrome di Brugada. Infatti, un recente studio svolto dal professor Carlo Pappone (foto), direttore dell’Unità operativa di Elettrofisiologia e Aritmologia dell’Irccs Policlinico San Donato di Milano, Giuseppe Ciconte, Gabriele Vicedomini, Luigi Anastasia e Vincenzo Santinelli, del Dipartimento di Aritmologia dello stesso ospedale e appena pubblicato su “EP Europace” conferma il ruolo dell’estensione del substrato aritmogenico della Sindrome di Brugada, il gruppo di cellule anomale sulla superficie esterna (epicardica) del cuore, a livello del ventricolo destro, come fattore prognostico cruciale per eventi ricorrenti di fibrillazione ventricolare. In questo modo, viene convalidata la sicurezza e l’efficacia dell’ablazione epicardica con radiofrequenza nell’eliminazione di tutti i segnali elettrici anomali localizzati sull’epicardio e patognomici della sindrome di Brugada. Inoltre, lo studio fa emergere anche l’importanza, nel mappaggio della superficie epicardica indagata, dell’ajmalina, un farmaco in grado di slatentizzare le anomalie elettriche cardiache latenti, al fine della migliore definizione dell’area da trattare con le erogazioni di radiofrequenza. Questo risultato pone le basi per ulteriori esplorazioni di metodi non invasivi per guidare decisioni cliniche informate. (foto Ufficio stampa)