Al via uno studio per testare una nuova per una forma grave del morbo di Crohn

Tra le conseguenze della malattia di Crohn può anche esservi la formazione di una fistola perianale complessa, risultato del processo infiammatorio che contraddistingue la malattia. È proprio per valutare l’efficacia del trapianto di tessuto adiposo autologo in queste circostanze che è in fase di avviamento uno studio clinico che coinvolgerà 80 pazienti di entrambi i sessi che non hanno avuti benefici dalle terapie standard a cui hanno fatto ricorso fino a oggi, compresi i farmaci biologici sistemici o locali e l’intervento chirurgico. “Con questo studio intendiamo testare una nuova alternativa terapeutica, per dare una speranza ai pazienti refrattari alle terapie standard e destinati a subire un peggioramento costante della qualità di vita”, ha dichiarato il principal investigator e coordinatore dello studio, il professor Silvio Laureti (foto), associato di Chirurgia generale dell’Università degli Studi di Bologna, della Unità Operativa di Chirurgia del Tratto Alimentare ed Urgenze dell’Irccs Policlinico Sant’Orsola – Malpighi del capoluogo emiliano. (foto Ufficio stampa)

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