Ospedali di Comunità: il modello di Tregnago

L’Aip (Associazione Italiana di Psicogeriatria) ha da poco pubblicato il documento “Gli Ospedali di Comunità. Proposta di un modello organizzativo”. In esso si ribadisce che queste strutture rientrano nella rete territoriale e sono dedicate alle persone che hanno bisogno di interventi sanitari di intensità non elevata o di brevi degenze. La capienza degli Ospedali di Comunità, la cui gestione è prevalentemente infermieristica, varia da 20 fino a 40 posti letto. Inoltre, queste strutture dovrebbero favorire il passaggio dei malati dall’ospedale per acuti al domicilio; non si tratta, quindi, di un’alternativa a forme di residenzialità sociosanitarie già presenti sul territorio, come le Rsa. L’associazione individua tre criticità di base che hanno a che fare con gli Ospedali di Comunità: l’effettiva capacità di organizzare la collocazione di queste strutture nella rete di servizi, l’effettiva disponibilità del personale, l’effettiva capacità del sistema sanitario di sostenerne i costi al termine del Pnrr. Nel documento, infine, viene indicato come modello da seguire l’Ospedale di Comunità di Tregnago, in provincia di Verona, situato all’interno del Centro Sanitario Polifunzionale dello stesso paese. La spesa annua di questa struttura, che conta 20 posti letto è la seguente: 860mila euro di personale, 219mila euro di costi alberghieri e 73mila euro di farmaci e ausili, per un totale di 1.152.000 euro. Al giorno, quindi, ogni posto letto costa 158 euro. (foto www.centrozerbato.it)

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