Tumore al seno HER2+: a volte la cura va potenziata

Grazie ai programmi di screening e alla diagnosi precoce, oltre all’uso di adeguate terapie, oggi il 90% delle donne con tumore alla mammella HER2+ non metastatico guarisce completamente. Tuttavia, circa una donna su 10 sviluppa una recidiva entro 6 anni dalla diagnosi, che spesso comporta una metastasi a distanza. In questi casi, è efficace l’utilizzo di nuove terapie. Al termine di uno studio condotto da Fondazione Periplo, sono stati identificati tre categorie di pazienti a cui queste nuove terapie porterebbero benefici in quanto il rischio di recidiva e metastasi è superiore al 10%. “Si tratta delle pazienti con linfonodi positivi che ricevono la terapia post-operatoria con Pertuzumab e Trastuzumab, con un rischio che dipende dal numero di linfonodi coinvolti, di quelle che, dopo una cura pre-operatoria, presentano ancora un residuo di malattia e, infine, di quelle che, pur non presentando un residuo di malattia dopo la terapia pre-operatoria, avevano un tumore iniziale superiore ai 5 cm”, spiega il professor Paolo Pronzato, direttore dell’Unità Operativa di Oncologia Medica 2 dell’Irccs Policlinico San Martino di Genova e coordinatore della rete Oncologica della Liguria.

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